Ma la cosa che più non si capiva era questa tendenza a cercare nella società, nella politica, nel mondo, il capro espiatorio, erano loro i primi a pensare male ma pur di ammetterlo tutto questo male era come proiettato verso l'esterno, frustrazioni, rabbia, conflitti irrisolti, e allora via di complotti e di teorie della cospirazione, nel cibo, nell'acqua, nell'aria, ovunque si annidava un nemico. Il politico un infetto, lo scienziato un Mengele in combutta con le case farmaceutiche, i banchieri tutti assassini, ad un certo punto mi rifiutai di accodarmi a questo conformismo da leoni da tastiera, stravaccati su un letto a cercare la prova del disordine mondiale, basta!, mi dissi, manterrò la barra dritta, mi muoverò come un pesciolino sgusciando fra gli anemoni, evitando per quanto possibile di avvelenarmi l'anima, e questo feci.
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