Una delle cose più noiose di quand'ero in vita era il lavoro, mi sentivo più portato per lo studio, per l'affabulazione; il lavoro, soprattutto all'inizio, mi avviliva, poi col tempo ci ho fatto il callo, ma giusto in quanto destino ineluttabile. Per quanto riguarda l'amore, dall'amore solo delusioni, colpa mia che pretendevo troppo (il sesso poca cosa, quello durava la gioia di un momento e dopo solo depressione). Una cosa che mi appassionò veramente fu invece la filosofia, perché non faticavo a capirla, mi veniva naturale. Mi piaceva anche cantare e suonare la chitarra. La politica, be', quella era giusto un passatempo, un riempitivo, che so, come mettersi le dita nel naso o grattasi il culo, non ha lasciato traccia. Mi piaceva ascoltare la radio, e poi internet che mi ha dato la possibilità di giocare a fare il filosofo e lo scrittore da strapazzo. Sì, lo so, anticipo la vostra obiezione: ma tu non sei ancora morto! Mah, piuttosto mi meraviglio di voi che pensate di essere ancora vivi.
io sono vivo, voi siete morti (cit)
RispondiEliminaMatteo Z.