Ho questa amica di internet a cui piace essere legata. E guarda caso dovete sapere che io a casa ho una bella collezione di cravatte, le disegnavo già prima dei vestiti. Ne avrò una cinquantina tutte sul grigio, seta cinese di Como, jacquard raso turco da otto. Bene. Allora io dico: vieni a casa mia che ti mostro la mia collezione di cravatte. Sulle prime questa fa finta di niente perché sapete che rimorchiare via internet è una leggenda metropolitana (dice: prova su Badoo. Sì, ma mi prendo lo scolo). Fatto sta che questa davvero si presenta a casa mia, e che fai, non le apri? Ciao, ma come stai, ma non me l'aspettavo, che piacere vederti di persona. Spogliati nuda che tra un'oretta devo andare a un corso di ricamo. Non c'è tempo da perdere: tiro fuori le mie gravatte e prima le lego le mani, dietro la schiena. Poi le caviglie, dietro la schiena. E rimaniamo io e lei da soli col suo bel culo. Mi commuovo. (ah già, il collarino, vado pazzo per i collarini, con il guinzaglio). Insomma, in tutto questo sono già passati venti minuti e io ho il mio corso di ricamo, proprio quel giorno che mi insegnavano il tombolo. Veloci! Faccio quello che devo fare, la prendo per il guinzaglio per fare perno, mi sembra di cavalcare l'atomica del Dr. Stranamore, quasi quasi le lascio un ricordino sulla chiappa. Uff, che fadiga, tutti sudati da far schifo ma chi se ne importa, le secrezioni solo il sale dell'amore... le cinquanta secrezioni di grigio.
[continua]
[è un racconto di pura fantasia].
[purtroppo].
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