Permane l'idea, nell'epoca della pax europea e americana, che i confini degli stati siano inviolabili e che eventuali cambiamenti siano da evitare ad ogni costo, per una questione di galateo, principalmente, figuriamoci l'invasione dell'Ucraina, decisa da una potenza rozza e villana adducendo motivi di dubbia legittimità (potrebbero invaderci anche noi a questo punto, adducendo la scusa di liberarci dai fessi che ci governano, al che noi potremmo ribattere: d'accordo, sono fessi, ma sono i nostri fessi, non avete il diritto di interferire). Forse sarebbe il caso di prendere coscienza che il diritto di uno stato ad esistere dipende ancora, nel 2023 d.C., dalla forza con la quale riesce ad imporlo, che sia la forza delle relazioni internazionali o la forza bruta dell'esercito, e che dietro alla pace dal volto gioviale c'è sempre uno scimmione armato fino ai denti pronto a far valere il diritto con le cattive, quando le buone non conducono alla persuasione. Quante a me, se lo volete sapere, le guerre si dovrebbero combattere a colpi di teghe sui denti, in un unico incontro fra capi di stato da tenersi in territorio neutrale, vedi come si ridurrebbero all'istante a più miti consigli, altroché.
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