Il fatto di cronaca: un senza fissa dimora di nazionalità pakistana violenta e aggredisce dentro una cabina del telefono, sotto minaccia di una bottiglia rotta, una senza fissa dimora di origini bulgare, proprio davanti al tribunale. Il sospettato viene riacciuffato poco lontano e tratto in custodia. Il primo cittadino comasco, testé eletto come indipendente contro il magna magna dei partiti politici, dà sfoggio di testosterone affermando che certa gente andrebbe confinata in Barbagia. Levata di scudi della locale sezione barbaricina di Fratelli d'Italia che non eccepisce sul giudizio lapidario nei confronti del sospettato quanto sul fatto che la Barbagia venga ridotta a colonia penale per stranieri e violentatori, quindi le pronte scuse del primo cittadino, che lui la conosce come le sue tasche la Barbagia, che lui ci va sempre in vacanza, anzi che si sente praticamente sardo, ecc. ecc. Il comune cittadino comasco, qui occasionalmente rappresentano dal sottoscritto e attualmente in trasferta oltre confine, si domanda se questo primo cittadino, che per fortuna non ha contribuito a votare, sappia far qualcosa oltre a spararle grosse come un qualunque leghista in crisi di pugnanza (vedi "pugnare", ma qui nel senso che ne dava Brancaleone). Rapinese, ci convinca che è capace anche di amministrare oltre che fare il circo, sarebbe già una novità.
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