Ottant'anni dal ventennio e trenta dalla fine dell'Unione Sovietica e basta una campagna elettorale condotta in ciabatte che siamo di nuovo a fascisti contro comunisti. Anche perché idee poche e in compenso confuse, per non dire dei programmi, roba raffazzonata alla bene e meglio e senza voglia che nemmeno una ricerchina sulla fotosintesi clorofilliana l'ultimo giorno di scuola. In mancanza d'altro allora daje con la Costituzione in pericolo, i fascisti, i comunisti pedofagi, Orban, Putin, Mazeppa e Chiang Kai-Shek (questi ultimi troppo ignoti per essere citati). Un'accozzaglia di sfessati mai vista. C'è uno spending reviewer, un virologo e un italiano, lo spending reviewer fa: "questa è la mia casa e davanti c'è un campo di margherite", e gli altri in coro "e noi ci caghiamo sopra!". Poi viene il turno del virologo: "questa è la mia casa e davanti c'è un prato di tulipani", e gli altri in coro "e noi ci caghiamo sopra!". Quando viene il turno dell'italiano fa: "questa è la mia casa e davanti c'è un campo di ortiche", e lo spending reviewer e il virologo in coro: "E noi ci caghiamo sopra!". E allora l'italiano risponde: "e voi vi brucerete il culo!", e tutti giù a ridere.
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