È da un po' di tempo ormai che per evitare il pericolo che ad arrivare al potere siano le idee dei camionisti e degli scaricatori di porto le élite ben organizzate concertano ogni tipo di stratagemma, anche il più scorretto, pur di impedirne in ogni modo la rappresentanza politica. L'irritualità delle prassi istituzionali, l'aggrapparsi all'uomo della provvidenza, la riduzione a zoticone incolto di ogni tipo di contestatore sono il riflesso di questa fobia del cambiamento che prende sempre piu i contorni di una forma di millenarismo ("senza di noi il diluvio"). Per contro, nel tentativo di proteggere la società civile dalla minaccia dei barbari invasori si dà corso all'imbarbarimento della società a scopo conservativo, tutto è permesso pur di non lasciarli passare. Chi sono gli orchi e chi i cavalieri senza macchia in questo gioco di società non si sa bene, sulle prime sembrerebbe tutto chiaro, a guardarlo bene anche il prode cavaliero ha nel dispetto e nella ripicca la sua nobiltà d'animo. Non un'ottima idea dileggiare il manovale per via del suo livello di istruzione, come se bastasse la scuola a fare un uomo intelligente e una laurea in scienze umanistiche a evitarne uno deficiente... E se fossero proprio le élite con questo loro atteggiamento ad alimentare la minaccia del populismo? A metter le braci sotto il tappeto va a fuoco la casa.
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