Al povero gli capitano tutte le disgrazie, non solo il suo stato di indigenza e le rampogne dei signorini di buona famiglia ma anche l'interessamento degli anticapitalisti che di lui fanno il loro caso clinico, lo elevano a concetto, lo riducono a idea trascendentale e ne testano sul lettino il sistema nervoso coi loro falcetti e i loro martelletti. La cosa migliore per il povero sarebbe sottrarsi in toto al genere umano e al suo umanesimo ma ahimè la cosa è impossibile, sicché al povero gli toccherà sempre di incarnare ora il lavativo ora la vittima del sistema di produzione perché il povero non ha scampo, il povero è venuto appositamente al mondo perché gli altri possano - debbano - farsi i cazzi suoi.
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