D'accordo, nemmeno a me piace particolarmente la Boldrini con quella sua cantilena da mater dolorosa e le sue risibili crociate grammatical-femministe ("muratora", "fabbra", "pompiera", e specularmente "gruisto", "autisto", "sindacalisto"), ma vomitarle addosso montagne di insulti più o meno anonimi è da poveri mentecatti. Se non fosse che, ultimo della lista, si muove contro di lei anche il grande scrittore russo, quel siberiano che non sa nemmeno parlare bene l'italiano, quello stimato da Saviano: "terroristi amici suoi!", dice, cioè della Boldrini. I russi si devono far sempre riconoscere, non ce la fanno, è come l'italiano che non sa resistere al richiamo del mandolino.
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