Il problema vero per noi iperborei è l'estrema povertà della proposta politica attuale, non è dunque per snobismo che facciamo mostra di disprezzare ciascuna delle marionette che si agitano come galline nel teatrino, non è per posa o per qualunquismo, è proprio per una ragione profonda e sostanziale che va ad urtare contro la nostra smaliziata sensibilità. Come fai d'altronde a prenderli sul serio? Solo uno sprovveduto potrebbe, e per di più pensare che possano conservare un loro peso specifico al di là del loro risibile cicaleccio propagandistico. Per cui, se non si vuole passare armi e bagagli ad ingrossare le fila degli astinenti, occorre mostrarsi molto indulgenti verso le forme esteriori della battaglia politica e guardare oltre, verso un punto lontano e più metafisico, considerare i nostri eroi come semplici strumenti in mano a un destino più grande di loro, cercando di cogliere l'eterogenesi complessiva più che le implicazioni immediate, ma mi rendo conto che questo è compito congeniale a un tipo d'uomo poco diffuso fra i latini, notoriamente inclini alle soluzioni impulsive quali sintomo e segno inequivocabile di risolutezza e virilità (vuoi mai privare il latino della sua cara giustizia sommaria, sia pure espressa nelle modestissime forme di un commento astioso su facebook?).
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