giovedì 30 ottobre 2025

Che la tecnologia sia ormai l'ultima forma di salvezza a cui affidarsi fa sì che da mezzo stia diventando sempre più fine, e quando sarà diventata definitivamente il fine saranno le forme di società e di governo a doversi adeguare a lei, e non viceversa, vale a dire che se in un futuro la democrazia liberale/occidentale non sarà più in grado di garantire il pieno sviluppo della tecnologia, con connesso sviluppo economico e potenza scientifica e militare, allora sarà la democrazia liberale/occidentale a doversi fare da parte, assieme a tutti suoi valori non negoziabili. (in realtà un negozio è già in corso, e a dover calare le braghe è la democrazia).

mercoledì 29 ottobre 2025

Disegnando su richiesta vecchie auto dell'est degli anni '70 mi rendevo conto come il comunismo sovietico fosse la prosecuzione del capitalismo con altri mezzi, i mezzi di produzione di proprietà del popolo, che di fatto guidava delle Fiat e delle Ford sotto mentite spoglie, beveva Coca-Cola all'occidentale che teneva in fresco dentro frigoriferi all'occidentale, cambiava solo la marca (dal canto suo la Pepsi era già penetrata in Urss negli anni '50 grazie a un accordo commerciale contratto con il governo del popolo), e che i modelli di vita sovietici erano di fatto del tutto simili a quelli borghesi occidentali, per cui a un certo punto, su finire degli anni '80, si decise semplicemente di far cadere l'ultima foglia di fico e passare direttamente al modo di produzione occidentale visto che di fatto il comunismo sovietico aveva prodotto una massa di borghesi occidentali. Qualcosa era andato storto, invece del capitalismo era svaporato il  comunismo.

(leggenda vuole che i sovietici, essendo sprovvisti di valuta estera, avessero pagato la Pepsi con delle navi e dei sommergibili dismessi,  17 sottomarini diesel, un incrociatore, una fregata e un cacciatorpediniere, Pepsi-Cola in cambio di sommergibili, e che la PepsiCo, per via di questo accordo, si era ritrovata a un certo punto della sua storia a rappresentare la quarta o quinta flotta navale del mondo in termini di sommergibili).

lunedì 27 ottobre 2025

Al Giuàn, quand l'è mort, ci hanno messo il cacciavite nel taschino, perché l'era al mecanic ad la Bonifica, e non c'era idrovora o macchina a motore che si rifiutasse di obbedire ai suoi comandi, così, se San Pietro avesse avuto un problema col cancello, al Giuàn l'avrebbero richiamato in tutta fretta dall'inferno dove finiscono i socialisti, perché si sa che se vuoi chiamare uno buono i migliori li trovi solo in officina.

sabato 25 ottobre 2025

Ieri è stato tutto un ammaccamento di olive, in senso letterale e figurato, cioè anche nel senso dell'ammaccamento dei testicoli, però alla fine l'abbiamo portata a casa, ci sembra pure che ci abbiamo messo meno tempo dell'anno scorso, perché practice makes perfect. A metà impresa mi è venuto un mal di schiena... e pure il pollice mi si stava incriccando, quello che mi sono rovinato con il cubo di rubik, a dimostrazione del fatto che la vecchiaia l'è brutta e bisogna tenersi da conto come le tazzine del servizio buono della nonna. Le olive ammaccate me le tengo tutte per me, se le volete ammaccatevele voi.

Quando diventi vecchio e gli anni cominciano a passare veloci può capitare di perdere interesse per le sorti del mondo, e questo è un bene e dovrebbe essere nell'ordine delle cose, cioè che vi sia un tempo in cui possiamo avvizzire senza che ci venga chiesto nient'altro, come le piante, un tempo in cui coltivare l'irrilevanza e l'inutilità per ritornare alle cose essenziali, per non perdere altro tempo, che si fa prezioso, e diventare finalmente quello che siamo.

venerdì 24 ottobre 2025

Il tribunale del mondo è il mondo stesso, la giustizia degli uomini, con le sue innumerevoli leggi, non smuove niente. Il tormentatore e il tormentato sono la stessa cosa, il male che si fa è lo stesso che si riceve. Nelle Upanishad il maestro sfila davanti agli occhi del discepolo tutta la serie degli esseri del mondo, animati e inanimati, e davanti a ciascuno di essi pronuncia una parola: “questo sei tu”, sei tu l'insetto che hai calpestato, il prepotente che ti ha umiliato. Il Mondo come Volontà e Rappresentazione, paragrafo 63.

Il mondo mi appare sempre più come un gigantesco ex falso quodlibet, e cioè una premessa falsa da cui consegue qualsiasi cosa a piacere, dove qui la premessa falsa è il libero arbitrio. Amici e nemici, belli e brutti, destra e sinistra, tutti accumunati dalla persuasione che la storia, o la pace, o le sorti del mondo, dipendono da noi. Si mettono in moto tali cose con la presunzione di cambiare le sorti che i problemi generati superano di gran lunga le soluzioni auspicate, ma noi niente, mettessimo in moto altri mille problemi, saremmo subito lì pronti a trovare altre mille soluzioni: bisogna lottare. Ma una resa, una santissima, benedettissima resa, quella mai, piuttosto morti. Ora più che mai la miglior soluzione sarebbe non fare assolutamente niente.

Ma come? Ma non erano tutti allineati i brics a bracs contro l'ordine mondiale occidentale? Non si dovevano tenere bordone India, Cina e Russia contro la governance americana, e invece adesso al primo cenno di sanzioni han già calato le brache sul petrolio? Io non ci capisco più niente, chiamatemi il mio geopolitologo, il mio astrologo di fiducia, voglio una relazione dettagliata. (dice: ma così il prezzo del petrolio aumenta pure per noi! È giusto, se vogliamo la pace dobbiamo fare tutti dei sacrifici).

giovedì 16 ottobre 2025

È dovere ricordare ma non è dovere praticare che la vita non ha alcun senso, che ogni azione è insignificante, sia essa nel rispetto dell'utile, sia essa nel rispetto del giusto, il giusto è poi una grandezza effimera che non varrebbe nemmeno la pena di considerare se non fosse così tanto tenuta in considerazione invece per affliggere, e tormentare, finché il giusto per l'uno diventi l'ingiusto per l'altro: le vie della saggezza Zeus aprì ai mortali, facendo valere la legge che sapere è soffrire.

E nemmeno disponiamo delle rivoluzioni come invece pensano i rivoluzionari, così come i conservatori non dispongono della licenza di conservare la società, la quale muta e si fa le sue rivoluzioni per conto suo, comprensive delle eventuali reazioni. Chateaubriand, dicono, coniò le idee conservatrici per reazione agli eccessi della rivoluzione francese, il conservatore "sostiene la religione, la monarchia, la libertà, la Carta e la gente rispettabile. È conservatore colui che in una società in continuo cambiamento come la nostra ha dei solidi valori di ancoraggio, la possibilità di aggrapparsi orgogliosamente a quello che non muta". Ahimè sposò un'ereditiera bretone per matrimonio combinato, i due non andarono mai d'accordo e il progetto dell'attaccamento ai valori familiari gli naufragò tra le mani affossato dai suoi ripetuti tradimenti: l'immagine del prodotto è puramente indicativa.

mercoledì 15 ottobre 2025

Che la libertà sia un concetto fasullo lo si evince anche dal fatto che è la merce prediletta dai partiti, i quali la vendono a tutti ben sapendo di non poterne disporre. Nessuno può disporre della libertà, perché semplicemente non esiste, la dimensione mondana non la prevede calati come siamo nella complessa rete delle cause e degli effetti, del volere nostro e del volere altrui, prevede tutt'al più il sentimento della libertà, il quale però è un falso ideologico, una dichiarazione (aspirazione) che non corrisponde a realtà. 

Ecco, il primo uomo e la prima donna si guardavano senza agire, perché erano digiuni di esperienze e di scopi, allora venne dato loro uno scopo: crescere e moltiplicarsi, ma il primo uomo e la prima donna non intesero bene che cosa volessero dire quelle parole essendo stati creati adulti e sconosciuti al grembo materno, né si guardavano le nudità con concupiscenza, perché non conoscevano colpa o vergogna. Furono fatti colpevoli, i loro occhi vennero aperti affinché si guardassero con desiderio, bisognò introdurre il male nel mondo per popolarlo e iniziare così la lunga catena delle generazioni. Ma la moltiplicazione non fu più lo scopo essendo divenuta contraria alle leggi dell'economia politica.

lunedì 13 ottobre 2025

Il discorso di Trump alla Knesset è essenzialmente un discorso di riqualificazione edilizia, arriveranno gli alberghi, i mall, i parchi acquatici a tema con le foche e coi delfini ammaestrati, arriverà insomma un'era di pace e di armonia che seguirà i criteri della western way of life, modello imprescindibile di benessere globale. Non che prima del disastro Gaza City fosse immune alle forme e agli stili di vita occidentali, anche Gaza City aveva i suoi bei negozi di telefonia, le sue belle autoconcessionarie, le pizzerie, la sua Gaza-Cola, solo che nelle intenzioni questo processo passerà ora di mano e verrà guidato da capitali qualificati. Nelle intenzioni. Ha messo fine a otto guerre in otto mesi, sette chili in sette giorni, ci sarà pure un giudice a Stoccolma. 

Sorpresa, Schopenhauer non mostra solo la negazione della volontà di vivere, cosa liquidata perlopiù come una forma di pessimismo cosmico, ma anche la sua affermazione, fatto sta che il Libro IV de Il mondo come volontà e rappresentazione si intitola appunto: "Affermazione e negazione della volontà di vivere grazie al conseguimento della conoscenza di sé". Quali sono le vie di questa affermazione? La consapevolezza che siamo oggettivazione di una volontà eterna, la morte è infatti "una falsa apparenza, uno spettro impotente, capace di mettere paura ai deboli, ma che non ha alcun potere su colui il quale sa di essere egli stesso quella volontà, [...] su colui il quale non deve temere la morte più di quanto il sole debba temere la notte" (Libro IV, paragrafo 54). Affermazione della volontà di vivere attraverso la conoscenza di quello che in realtà siamo.

(descrizione degli ultimi giorni di Schopenhauer: «sedeva sul sofà e si lamentava di palpitazioni intermittenti, mentre alla sua voce non mancava nulla dell'abituale energia [...] Che i vermi avrebbero presto roso il suo corpo non costituiva, per lui, un pensiero triste. Pensava con orrore, invece, a come il suo spirito sarebbe stato ridotto tra le mani dei "professori di filosofia"»)

domenica 12 ottobre 2025

Cosa legittima il potere, qual è il fondamento dell'autorità? Nulla, l'autorità è in ultima analisi un potere auto-conferito, che si attribuisce da solo le sue prerogative, un Napoleone incoronato. Nelle società democratiche, per salvare le apparenze, si fa passare il concetto che il potere appartiene al popolo, e così anche nelle forme meno democratiche, anche in Cina la repubblica è per l'appunto popolare, e il popolo è dappertutto sovrano. Siamo davvero fortunati ad appartenere al popolo, allo stato attuale noi possediamo, in quanto popolo, più regni di Gengis Khan. 

sabato 11 ottobre 2025

Oggi l'atto di aggressione è così percepito da tutti come sbagliato che viene sempre giustificato come un diritto alla difesa. Sarebbe più schietto per l'aggressore quello di non addurre spiegazioni, di dichiarare di aggredire per pura volontà di potenza, e tuttavia oggi di aggressori così non se ne trovano più, oggi dobbiamo essere accoppati comprendendo le ragioni del nemico, il quale, poverino, non poteva fare altrimenti. Dobbiamo essere accoppati sentendoci in colpa: guardi, le do ragione, mi lasci almeno portare dentro le galline, mi pareva di non c'entrare niente ma invece sono io l'aggressore e lei ha diritto alla difesa, alla rappresaglia, alla vendetta, come vuole chiamarla lei. È tutto più semplice quando le vittime collaborano senza lamentarsi. (prevedo già l'obiezione: eh ma così metti tutti sullo stesso piano! Non "tutti", la violenza, solo la violenza, di cui tutti mi pare facciano uso abbondante e "giustificato", perché in ultima analisi si sono presi la licenza).

Il punto è che ciascuno dei due contendenti si sente in diritto di accoppare, e legittimamente, oltretutto, e bisognerebbe invece fargli presente, a loro e a tutti quelli che si sentono in diritto di qualcosa, che nessuno ha diritto a un bel niente su questa terra, tanto meno di accoppare, e che i diritti, casomai, ce li prendiamo noi in libera licenza per darci il potere di fare quello che ci va, ma si tratta di un discorso troppo schietto per convincere uomini e capi di Stato, i quali non sanno far altro che reclamare*, cioè gridare forte, gridare assai, ben sapendo che è questo il fondamento ultimo di ogni autorità, altro non ce n'è. [*da clamare, gridare, con l'aggiunta di re- rafforzativo].

giovedì 9 ottobre 2025

Dove si trovi la "parte giusta della storia" non si sa bene, essendo i suoi confini mobili come le dune del deserto e i suoi abitatori un popolo errante che muta le sue vedute a seconda del paesaggio che si trova di fronte, oggi "la parte giusta della storia" è una cosa, domani un'altra, e non è escluso che a loro volta le due parti si trovino a un certo punto in contraddizione fra loro. Ma la fede nella "parte giusta della storia" è necessaria alla religione del risveglio civile: spes ultima dea. Elpis (ἐλπίς) rimase sul fondo del vaso di Pandora come ultima risorsa dopo che tutti i mali del mondo erano stati liberati. Non potendo avere certezza del luogo esatto in cui si trova la "parte giusta della storia", allora bisogna crederci, e crederci parecchio, facendo leva sul numero, più si è e meglio è, per avere più ragione, per fare più rumore, per sovrastare quello più sottile e più fastidioso del dubbio. La "parte giusta della storia" è un senno del poi.

Siccome so che il filosofo era assai ostile a Israele ma allo stesso tempo parimenti ostile alla sinistra, mi sono detto: andiamo a vedere cosa dice sulle manifestazioni pro-pal il buon Diego Fusàro, vediamo come mette insieme l'acqua e l'aceto. Così ho trovato un suo intervento a una radio, un intervento assai equilibrato il cui concetto fondamentale si poteva riassumere nell'antico adagio lombardo: piutost che minga l'è mei piutost. Fatto salvo che il sindacato non è credibile, dice, fatto salvo che Netanyahu non smetterà di compiere il suo genocidio, giusto mobilitarsi per la Palestina. Fatta salva anche l'antipatia per certi componenti della flotilla, quando il popolo si muove è sempre una bella cosa, è un segno di speranza. Diego Fusàro è uno dei tanti sperantisti che perennemente attendono il risveglio civile, che mirano con occhio lungimirante al risveglio delle coscienze. Inutile mettersi in urto con gli sperantisti, da Gramellini a Fusàro, da Greta Thunberg a Landini, un giorno l'umanità si metterà tutta "dalla parte giusta della storia", un passettino alla volta, con santa pazienza e con fede incrollabile. Dove si trovi poi questa "parte giusta della storia" non si sa bene, essendo i suoi confini mobili come le dune del deserto, e i suoi abitatori un popolo errante e mutaforma.

mercoledì 8 ottobre 2025

Il problema non è chi detiene i mezzi di produzione, il problema è il mezzo di produzione, per esempio è il mezzo di produzione di tipo industriale che ha cambiato gli uomini e i rapporti tra gli uomini, è quella l'hybris fondamentale che ha cambiato le carte in tavola, con le sue cose buone e le sue cose cattive, e siccome è impensabile tornare indietro a una civiltà pre-industriale, se non per l'appunto a motivo di un cataclisma, tutti noi si viaggia spediti dentro questo comune destino in cui si agitano il capitale e i suoi nemici (sempre meno i nemici), tant'è che anche i sovietici coltivavano una loro personale mistica delle macchine che liberavano l'uomo dalla fatica del lavoro, sottovalutando il pericolo insito nell'azione persuasiva sulle coscienze di quella tecnica necessaria per produrle.

martedì 7 ottobre 2025

Resta da capire dove vanno a finire le folle oceaniche dei cortei quando si tratta di andare a votare, quando si tratta di tradurre il grande movimento popolare in vittoria elettorale, i casi sono due: o sono per la più parte costituite da persone che non vanno a votare, o sono esattamente le uniche che ci vanno.

lunedì 6 ottobre 2025

A volte mi immagino, in mezzo a sto popò di casino planetario, che cosa sarebbe successo con Bergoglio, se se ne fosse uscito con una delle sue, del tipo: "se uno ocupa la mi tera, io li tiro un punio". E i poveretti della sala stampa vaticana a cercare di metterci una pezza: non si è sentito bene, l'ha punto un ragno, aveva un po' di raffreddore, ha stato il fonico. Manchi.

venerdì 3 ottobre 2025

Anche gli scioperi ormai organizzati professionalmente, con i pullman di linea della gita a Tindari, le bandiere comprate in stock, a prezzi modici da Made in China, a Guangzhou c'è una fabbrica che fa le fortune con i trigger dell'occidente, e per ogni vetro spaccato c'è un carglass che ripara e sostituisce, meglio degli incentivi statali. Poi, su Gaza che volete che vi dica? Gente che si piglia tutte le disgrazie sulla testa da tempi immemorabili, dai tempi in cui ad Abramo veniva promessa la terra di Canaan ed era chiaro che cananei e filistei avrebbero dovuto un giorno o l'altro sloggiare, e noi qui, ora, a insegnare al mondo come si protesta, con le bandiere stirate e il tragitto concordato con le questure. E lo sciopero spontaneo? Un cavallo alato.

giovedì 2 ottobre 2025

Episodi biblici

Stava presso il divano la figlia di Namib-Ka'hzir, il fabbro, e quando si alzò si accorse che il suo piede era gonfio, allora i fratelli la videro e si fecero attorno a lei dicendole: "sorella, perché ti alzi se il tuo piede è gonfio, hai forse fretta di accudire la casa? Stenditi, piuttosto, affinché possiamo sollevarti le gambe sopra l'altezza del cuore e ridurti così l'edema". E i fratelli le alzarono le gambe sopra l'altezza del cuore, il cuore della figlia di Namib-Ka'hzir, il fabbro, per ridurle l'edema. Ecco perché quel luogo è chiamato Ragli'im Mormot, piedi sollevati.

mercoledì 1 ottobre 2025

Dai e dai, la flotilla è diventata il fine e gli aiuti a Gaza il mezzo.