Il sogno di un mondo guidato con giustizia dalla scienza fallisce nel momento in cui la scienza tradisce il suo mandato di imparzialità per mettersi in affari con la politica, lì la scienza gonfia il petto ergendosi a giudice e per mantenere la sua carica si accorda di volta in volta con l'ente erogatore del potere al solo scopo di conservarlo. È un problema antico, la fonte di sapienza che di volta in volta viene considerata la più autorevole viene piegata all'interesse politico, e la fonte di sapienza, da par suo, volentieri si fa piegare. Ci sono eventi che più di altri mettono in risalto questa liaison, come per esempio una pandemia, ma la questione scorre sotterranea anche quando sembrerebbe non essere all'ordine del giorno. La cacofonia degli esperti da talk-show preserale è solo l'ultimo sintomo di questo malanno. La trasformazione dell'uomo di scienza in uomo di potere e di avanspettacolo è ineluttabile, resta da capire quanto ne guadagni in autorevolezza e quanto invece ne perda, ma il richiamo del potere è irresistibile, se c'è un diavolo, è lì che ci ha messo il suo zampino.
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