Come sia stato possibile infilarci in questo cul de sac da guerra (in)civile andrebbe studiato a scuola. Viaggiamo su percentuali di vaccinazione prossime all'ottanta per cento, sulla soglia di quell'immunità di gregge che doveva in teoria farci disinteressare del non vaccinato eppure si è decisa la strada della politizzazione del suo stato sanitario, dello stato sanitario di tutti, per cui si viene ostracizzati, per legge ma non solo, per il semplice fatto di non aver fatto un vaccino in assenza di obbligo vaccinale. Il cretino di sinistra, definizione non mia ma di Sciascia, s'è messo a competere con il cretino di destra per vincere la coppa della stupidità. Io sono vaccinato ma la cosa non dovrebbe neanche riguardare, excusatio non petita. Non fermano i fascisti "per non creare disordini" che poi immancabilmente si verificano e tornano addirittura utili (è da quando sono nato che devono mettere fuori legge i partiti fascisti, è il leitmotiv della Repubblica). C'è una evidente asimmetria tra un'immunità totale che il vaccino comunque non garantisce e il diritto di lavorare in un ipotetico ambiente sicuro che non esiste. Della malattia stessa si è fatto uno stigma sociale quando la ratio stessa del vaccino è quella di attenuarne gli effetti, non di esserne immuni. In questo sonno della ragione mantenersi lucidi è un'impresa.
Il sonno della ragione rischia di diventare comatoso. Concordo.
RispondiEliminaLa sfida è non addormentarsi prima che finisca il film.
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