martedì 21 settembre 2021

Vox clamantis in deserto

Abbiamo riesumato l'illustre categoria degli incolonnati infami, non che ce ne fosse bisogno, c'è la portiamo appresso da sempre, solo che riemerge più evidente in occasione delle epidemie, sono così rare ormai che ogni volta per rispiegare bisogna ricominciare da capo. Il bisogno di accanirsi contro un colpevole è un'occorrenza antica, ad ogni why deve corrispondere un suo because ("be-cause", essere la causa di). Il Manzoni, brav'uomo, faceva parte della grande tradizione illuminista lombarda, quella garantista, quella di nonno Cesare, e aveva la sensibilità per capire certe cose, quella che abbiamo smarrito noi uomini civili augurando la morte ai non vaccinati e la loro eradicazione economica e sociale, propedeutica, dicono, all'eradicazione del virus influenzale. È un rito apotropaico: si colpisce un nemico ben individuato in sostituzione di quello più sfuggente stabilendo una connessione magica fra i due. Dico magica perché il non vaccinato non è di per sé contagioso, ma l'affascinato ingigantisce la minaccia. Sono tutti affascinati oggigiorno, vox clamantis in deserto.

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