Io penso che la politica preceda le leggi nel senso che se si è così abili da creare le giuste condizioni si riuscirà a imporre tali urgenze ben congeniate che non ci sarà legge o principio, nemmeno il più saldo, che non potrà essere aggirato. E non parlo in specifico dei famigerati certificati verdi, ma anche e soprattutto di tutti i nemici della causa democratica in cui occasionalmente incappiamo, che siano i comunisti, i cattivi capitalisti, i Berlusconi, i Trump, i pericolosissimi sovranisti, i non vaccinisti e compagnia bella. Di fronte al nemico mortale deroghiamo volentieri al principio che la legge è uguale per tutti perché nulla regula sine exceptione, soprattutto se il nemico è giudicato in grado di sovvertire quel principio. Allora la deroga ci prende la mano e cadiamo in uno stato di euforia tale che la ritrovata libertà dalle leggi, giustificata dallo stato di eccezione, finisce per produrre ancora più disastri di quelli che si erano paventati, in un innesco di concause di cui non si vede più la fine. Io penso questo e penso di non sbagliarmi.
certo, e menomale che è così, è l'uomo che deve servire le leggi o sono le leggi che devono servire l'uomo ?
RispondiEliminaDunque se un domani non serve più la democrazia facciamo leggi che servano per mettere fuori legge la democrazia, quel che serve all'uomo secondo l'occasione, funziona così.
Eliminanon capisco cosa c'entrano le leggi con la democrazia, anche le dittature emanano leggi.
RispondiEliminaE comunque, si', ovvio, qualora fossimo convinti
che la democrazia non fosse più utile, dovremmo pensare a qualcosa per sostituirla. D'altronde
ci sono spazi da cui, anche ora, si tiene ben lontana, per esempio gli eserciti e i posti di lavoro.