Io non ho nulla da eccepire sulla competenza, è sul modo in cui questa competenza viene fatta valere che ho qualcosa da eccepire. C'è modo e modo, e questo non è modo. È nella logica della democrazia che uno possa dissentire, discutere, che possa essere preso in considerazione quando i suoi argomenti sono portati civilmente. Ma che modi sono? Uno, per esempio, non può nemmeno chiedere quando e in base a quali parametri si intende revocare lo stato d'emergenza, per tentare di vederne una fine, che subito viene apparentato ai traditori della Patria, bullizzato dagli esperti, tacitato dai conduttori di talk show (che, ricordiamo bene, significano pur sempre "spettacolo di chiacchiere"). L'emergenza non può essere usata come una clava da dare in testa a chiunque tenti di definirne i limiti. Se l'emergenza viene continuamente reiterata in via precauzionale allora si fonda su motivi che non hanno più fondamento di un oroscopo. Questo non è un farsi guidare dalla scienza, è farsi guidare alla cieca da valutazioni di carattere ipotetico. Sulla valutazione poi che è meglio tacere piuttosto di vedersi annoverati fra i nemici della società si fondano tutte le peggiori deviazioni dal civile corso degli eventi. Pensiamoci.
beh, ogni legge viene varata in via precauzionale,
RispondiEliminaper esempio non è che i limiti di velocità stradali
derivino dalla certezza che se si fanno i 200 all'ora avviene un'incidente.
I limiti mutano a seconda del tratto di strada, qui almeno si vorrebbe conoscere la ratio che determina questi limiti e quando terminano, altrimenti si può benissimo decidere di limitare tutto a cinque km orari per precauzione. Non penso sia illegittimo chiedere più chiarezza in merito.
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