È andata così: hanno cominciato a dire che erano loro a diffondere il contagio, che lo facevano per dispetto, che erano tutti matti da legare. Oddio, non che non ce ne fossero di originali, ma pure i normali, quelli che passano per tranquilli, sotto sotto sono dei carognoni uguali, solo che hanno l'accortezza di non fartelo sapere; quegli altri no, anzi, si vantavano pure delle loro genialate, si fregavano praticamente da soli. Era per troppo amore che si fregavano, davano tutto per la causa, senza fare calcoli. Presto anche quelli che se ne stavano per i fatti loro finirono per entrarci di mezzo. Cominciarono i giornali, ci si misero anche le alte cariche istituzionali, presto non ci fu più un incolpevole fra i non allineati. Si usarono tutti i mezzi per non obbligarli e allo stesso tempo per costringerli, multe, sospensioni, pagamento degli oneri sanitari, finirono addirittura per arrestarli. Nessuno si scomodò per difenderli, anzi, la gente sfogava su di loro tutta la rabbia per essere costretta a vivere ancora sotto sorveglianza, anche quando non ce ne fu più in giro uno, ancora se la prendevano con loro perché i sani non erano ancora usciti dallo stato di emergenza. Quando gli facevi notare che non ce n'erano più, che li avevano tutti assimilati, ti prendevano per matto, il sospetto si era così ben insinuato nei loro organi che li vedevano da tutte le parti, come se la sagoma del nemico gli fosse rimasta impressa nella retina. Finì che si abituarono ad essere sorvegliati e nessuno si ricordò più il motivo né il perché.
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