Quando ero giovane non esisteva il caldo e guardavo alle strane abitudini dei nonni che alla controra chiudevano porte e finestre e facevano il punsìn, il riposino, senza capirne la ragione. La controra è l'ora letale, quella in cui anche i rettili a sangue freddo si vanno a nascondere sotto le piante. L'ho sentito a Superquark. Per me il caldo è diventato caldo attorno ai vent'anni, quando ho cominciato ad averne nozione. Perché il caldo non è solo la sensazione immediata del caldo ma è soprattutto la sua anticipazione. C'è un'età in cui non si fa caso a niente e si vive e basta, l'accorgersi di vivere cambia tutto. È una seconda natura che si sovrappone alla prima, ci si guarda vivere e il caldo che prima si sentiva solo con la pelle comincia a sentirsi anche con la testa. Da grandi non c'è solo il caldo, c'è anche l'ondata di caldo, l'alta pressione, la pressione bassa, il riscaldamento globale, i consigli degli esperti, tutte le nozioni del caldo che si sovrappongono al caldo. Si soffre di più quando si ha nozione: "chi più sa, più soffre" Ecclesiaste (1, 18).
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