I Canadair fanno la spola da stamattina fra la montagna e il mare, starà bruciando qualcosa, arriva l'odore. C'è sempre quell'odore appena si alza un po' di vento, mattina e sera, odore di sterpaglia, un odorino pepato che pizzica il naso. Abbiamo visto anche le fiamme, e il fumo un paio di volte, vicino. C'è da premettere che non è solo colpa del riscaldamento globale, c'è sempre una mano che fa da innesco, che agevola, per così dire, l'autocombustione. Il suono dei motori radiali Pratt & Whitney è inconfondibile, adesso c'è anche un elicottero, sembra zona di guerra, sembra di stare a Kabul. Fa un po' meno caldo rispetto ai giorni scorsi, quei 4 o 5 gradi che si mantengono comunque sopra i 30. È l'estate, da che mondo è mondo d'estate fa caldo, c'è una ragione se gli uomini hanno inventato le canottiere. Adesso gli aerei non si sentono più, avranno spento l'incendio o sono andati a fare benzina, consumano quei motori, saranno 8.000 di cilindrata. Raffreddamento: ad acqua. Battuta. Eccoli che riattaccano. Spero che in cabina abbiano l'aria condizionata, magari anche una merendina che da qui a sera è lunga, mica possono staccare, parcheggiare l'aereo in cortile e salire per pranzo, io spero ardentemente che abbiano anche un bagno per fare la pipì. L'arrivo dei pompieri quando c'è fuoco è la cosa più bella dopo la proclamazione di un vescovo, c'è un'urgenza diversa, una partecipazione più sentita. Se i Canadair non fossero gialli non farebbero la stessa scena.
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