C’è una forma di intellettualismo asfittico, strutturalista e post-strutturalista, tipicamente francese, che costituisce l’argomento migliore per l’anti-intellettualismo della gente comune. Non dico che quella scuola fosse tutta da buttare, che pure dal letame nascono i fior, ma l’intellettuale strutturalista francese anni sessanta/settanta costituisce proprio l’archetipo del saputello engagé e molto chic che ti infilava la lettura marxista anche nel croissant contro il quale l’uomo bestia ha gioco facile essendo quell’intellettuale principalmente una caricatura molto compiaciuta della sapienza. Nel computo dell’odierna catastrofe vanno ascritte anche le colpe degli intellettuali.