Per una persona fondamentalmente razionale come me la cosa peggiore è non riuscire a controllare i propri stati emotivi, è un po' come una faglia che si apre e che ci metterà del tempo a richiudersi, uno smottamento interiore foriero di future scosse di assestamento. Come la si vive questa bipolarità? Non dandole troppa importanza, accettandola come si trattasse di un raffreddore. Ho troppa esperienza di malinconie per lasciarmi fregare da questo improvviso risveglio del sottosuolo, è in un certo senso una crisi di crescita che in me non è mai stata graduale ma che da sempre procede per salti violenti. L'importante è cercare di non perdere la dignità, è un po' come quando si è ubriachi, la fatica più grande sta nel non fare troppe cazzate, che normalmente i sani di mente non capiscono e minimo ti prendono per un originale, nei casi peggiori per un matto un po' buffo e un po' patetico (è il destino dei filosofi e delle persone sprofonde).
Secondo me la ciclotimia, (sindrome bipolare, se vuoi medicalizzare) è l'effetto dell'adattamento dell'uomo all società di massa, per la quale non si era evoluto (l'animale uomo era cacciatore - raccoglitore e viveva in piccoli gruppi). Il pendolo oscilla tra repressione ed aggressività. E' bene che tu abbia coscienza del tuo disagio ma parlarne con qualcuno che se ne occupa professionalmente, è la soluzione migliore. Trova un buon psicoterapeuta, non necessariamente un analista, prima di prender farmaci.
RispondiEliminaIn bocca al lupo.
No, ho già dato, ho speso un sacco di soldi e non ne sono venuto a capo. Questa è solo invidia della felicità altrui e grande solitudine, in qualche modo passerà.
EliminaSpero che questo periodo buio passi in fretta.
RispondiEliminaSulla cosa della dignità però non so se sono d'accordo. Supponiamo che io arrivi bel bello in una cittadina di gente repressa come può essere Como e in una piazza centrale inizi a togliermi i vestiti. Sono lì in piazza San Fedele nudo e faccio una cagata strepitosa sul selciato. Dal memorabile stronzo ottengo una cremina malleabile attraverso la miscelazione con un opportuno elastomero siliconico. Mi cospargo la cremina sul volto e mi metto al sole in modo che la mia maschera di merda si secchi. Intanto dal mio pube si diffonde per la piazza un olezzo disgustoso, tra i miei peli pubici si fanno strada grasse larve d'insetto e io cerco invano di far cessare un fastidiosissimo prurito anale infilandomi un rametto di ulivo trovato in terra - è la domenica delle palme - su per il buco del culo. Quando il calco di merda della mia faccia è pronto me lo tolgo delicatamente e lo rimiro orgoglioso. Poi cerco di venderlo ai turisti inglesi per 10 euro.
Ora, sono sicuro che in molti riterrebbero il mio comportamento poco dignitoso. Lo stesso mio figlio probabilmente si vergognerebbe di me, se, passeggiando con la sua ragazza, si imbattesse in me che cerco di vendere il calco di merda della mia faccia a turisti inglesi, nudo, lercissimo e con rametti di ulivo che mi escono dal buco del culo. Difficilmente, fiero e impettito, direbbe "quello è mio padre!!". Se però guardo il calco di merda della mia faccia non riesco in cuor mio a vergognarmi di nulla e non penso di essere poco dignitoso solo perché i tafani giganti ritengono di deporre le loro uova nel mio pube. Non credo di stare mortificando o svalutando me stesso solo perché mi cospargo di merda in Piazza San Fedele, se questo è ciò che mi fa stare bene (e mi fa stare molto bene). Mortificherei me stesso se per stare bene usassi violenza sugli altri e, se escludiamo l'olezzo disgustoso (mi dispiace per questo, davvero), non si tratta del mio caso.
Mi rendo conto che sia controintuitivo credere che spalmarsi la propria merda in faccia in piazza San Fedele non leda la mia dignità, ma se ammettiamo questo e ormai credo di aver convinto anche i più scettici, allora credo che anche tu possa rivedere i criteri con cui consideri un comportamento dignitoso e potrai superare più serenamente questo periodo.
Ciao