Mi piace l'idea schopenhaueriana che non esista alcun oggetto in sé e che l'oggetto si esaurisca tutto nella sua rappresentazione, tolta di mezzo in un sol colpo la pesantezza del mondo e la fisica ridotta a studio dei principi che regolano il funzionamento del sogno, si può contare sempre su Schopenhauer per chiudere bene la giornata.
"la conoscenza del modo di agire di un oggetto [...] lo esaurisce in quanto è oggetto, ossia in quanto è rappresentazione, poiché al di fuori di essa per la conoscenza non rimane nient’altro. [...] In questo senso, dunque il mondo intuito nello spazio e nel tempo, che si fa conoscere come pura causalità, è del tutto reale, ed è assolutamente così come si dà, e si dà per intero e senza residui"
Il Mondo, Libro I, paragrafo 5
Nessun commento:
Posta un commento