Illuminante scoperta etimologica riguardo il banzavois gaddiano: banzavois, "panza vuota", a richiamare nel suono il mais, o granturc, di cui la Lombardia è piena come il Messico (Lombardia e nuvole, il tempo passa sull'orobica, il vento suona la sua armonica, che voglia di piangere ho).
venerdì 23 maggio 2025
Cinepanettone Sinner
Abbiamo avuto Tomba, oggi purtroppo abbiamo Sinner. Solo un popolo affetto da un feroce complesso di inferiorità come il nostro, quando appare il campione, si comporta come se gli fosse apparsa la Madonna: Italia, un vindice avrai. Abbiamo mosso guerra all'Impero Austro-Ungarico per il Südtirol, non si è mai capito il perché, adesso lo abbiamo capito: per avere Sinner. Sinner è l'entelechia del Südtirol, Zöggeler e Gustav Thöni si facciano da parte, Sinner è la luce che produce per successive ipostasi la coppa Davis e lo spot della Lavazza. Non s'è mai visto un fenomeno così, da piccolo già sciava con le racchette smorzando le palline, ha stato azzurro di sci, come Fantozzi. Sinner incontra il papa, o meglio è il papa che incontra Sinner, ha sofferto tanto Sinner, e ingiustamente, ma lui è più forte delle ingiustizie e il bene trionferà, plot buono per un cinepanettone.
giovedì 22 maggio 2025
Ci vorrebbe una legge che ogni tot anni cambiano i condannati, così, giusto per ravvivare i plot, al palazzo di giustizia si fa il cambio degli armadi e rispuntano fuori vecchi indizi dimenticati in fondo a un cassetto: lo sai che c'è? C'eravamo sbagliati, non era lui, era l'altro. Tutti i lombrosiani indizi confermativi della mimica facciale che avevano inchiodato il colpevole trasferiti per decreto sulla faccia del nuovo sospettato, ormai condannato per acclamazione popolare, d'un tratto più famoso di Sinner, più malvagio di Putin: è lui, lo riconosco, si vede dalla faccia. Ormai si era deciso per Stasi, vabbè, ricominciamo con Sempio, magari tra vent'anni ne spunta fuori un altro (sempio = empio, prova direi schiacciante, sia tradotto in carcere).
mercoledì 21 maggio 2025
Fora a ghera la fumana, fuori c'era la nebbia, e dentar a ghera la stua, e dentro c'era la stufa, nonna allungava le gambe su la scaragna (lo scranno, la sedia) e ci guardavamo assieme le commedie americane, quelle con Jerry Lewis, con Cary Grant, con Tony Curtis, più di tutti mi piacevano Operazione Sottoveste e un film dove Cary Grant era bloccato su un isola del Pacifico con un Catalina fuori uso, anche quello dove viveva su una casa galleggiante assieme alla tata dei figli, che poi era Sophia Loren. Non c'era bisogno di Netflix, continuavano a trasmetterli in continuazione, come i film di Don Camillo e di Bud Spencer. Ogni tanto nonna la pisuca'a, ogni tanto nonna si appisolava mentre sferruzzava, richiamata, si ridestava prontamente coi ferri in mano e dichiarava solennemente: sì, ma sentivo tutto, eh! Un punsin, un pasacör, un riposino, un passacuore, serate perfette, eterne, indimenticabili. Il primo film che ho visto a colori con la Telefunken nuova fu Altrimenti ci arrabbiamo, così potei finalmente ammirare in colori naturali la famosa dune baggy rossa con la cappottina gialla. Naturali si fa per dire, perché le prime tv snaturavano i colori delle facce, che risultavano tutte viole, o color malva, come la tv di mio zio di Milano, ma la nostra Telefunken era scienza, non fantascienza, e i colori erano abbastanza realistici, anzi a dire il vero un po' smortini, per precauzione: si diceva, non senza una certa preoccupazione, che la tv a colori ci avrebbe rovinato a tutti la vista, come ne Il giorno dei Trifidi, per cui la si doveva guardare almeno a dieci metri di distanza, ma la nostra cucina, purtroppo, ne misurava solo quattro. La tv a colori trascinò l'offerta delle scenografie kitsch e sbriluccichine, tipo quelle di Discoring e di Stryx, dove Barbara d'Urso faceva la ballerina di scena a seno nudo e Amanda Lear cantava con il vicione da uomo, ma questa è un'altra storia. Avessi la macchina del tempo tornerei diritto a quelle serate.
La terribile peronospera banzavoisi (del Cattaneo)
È dalla lettura, concomitante a quella del Mondo di Schopenhauer, de La cognizione del dolore che traggo il termine "peronospera banzavoisi", la terribile peronospera banzavoisi del Cattaneo a cui ho deciso di attribuire genericamente la causa di tutte le malattie delle mie piantine da giardino ove eventualmente si manifestino (non si sa cos'è? è peronospera banzavoisi), e la cui cura consiste, secondo il caso e l'occasione, ora nell'emulsionante e vivifica nebulizzazione di olio di neem, ora nella vaporizzazione di acqua e bicarbonato, ora nello spargimento sul terreno di fondi di caffè, e questo fino a completa guarigione della pianta, o a sua completa uccisione (allo stato attuale, e nonostante la bislacca empiricità delle mie cure, mi è tuttavia morto soltanto il basilico, fatto peraltro attribuibile a cause del tutto naturali).
domenica 18 maggio 2025
Papa Leone Panatta
Ma insomma, troppo secolarizzato, gioca a tennis, va in palestra, gli piacciono le macchine, sono capace anch'io di fare il cardinale e il papa a questo modo, ma un po' di temperanza, di sana continenza spirituale, di distacco dalla temporalità del mondo, non è più contemplata? Dov'è finito san Tommaso che scacciava la prostituta con il tizzone? Siccome alla Chiesa piace interpretare, la prostituta di San Tommaso simboleggia idealmente la modernità, che a parole la si rampogna, ma poi va conservato quel che ha di buono, soprattutto se garantisce qualche optional. Come diceva, pare, il pratico Sant'Agostino, togli le prostitute dal mondo e lo riempirai di sodomia, tradotto, togli la modernità dal mondo e toglierai anche un sacco di cose carine a cui non si può più rinunciare.
sabato 17 maggio 2025
Senilità
Chi si ricorda Spunta Banana Delmonte dei Tazenda, cantata in lituano da Aleandro Baldi? Fu un grande successo del 1991, Saddam Hussein aveva appena invaso il Kuwait e in estate sarebbe scoppiata la Guerra del Golfo, a gennaio i sovietici avevano occupato Vilnius per fermare l'indipendenza lituana, ma era il pianto del cigno. Anni bellissimi. Quanta storia ho vissuto, quanta ne ho raccontata, dentro gli anziani più storie che in un abbonamento a Netflix, fa quasi peccato vedere la pelle seccare, le guance scavarsi sotto il peso degli anni e delle partite a scopa. E una grappa Bocchino quadrifoglio oro.
Sono finite le profezie di Malachia, questo sarà l'ultimo papa, Pietro Romano, "che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine", conviene che vi andate a confessare.
E invece
Probabilmente Saviano ha visto Scarface da piccolo ed è rimasto affascinato dalla scena della motosega, non si è più scollato da lì. A chi non stava simpatico Tony Montana? A me piaceva la carne Montana, la scena della montana di cocaina sopra il tavolo, che poi era latte in polvere. Certi traumi non finiscono, fanno dei giri immensi poi ritornano, sottoforma di bestsellers. Se avessi fatto fruttare anch'io i miei traumi infantili adesso sfornerei libri denuncia sugli anni di piombo. Avevo il vezzo di chiamare i malviventi maldidenti. Ho visto il cadavere di Moro nella Renault 4. Il pozzo di Vermicino. Un numero imprecisato di Fiat 128 crivellate da proiettili. Morti ammazzati con la testa piegata sul sedile del guidatore. I gambizzati dalle BR. Gli orecchi tagliati dall'anonima sequestri. La banda Baader Meinhof. Ci avrei fatto i soldi. E invece.
lunedì 12 maggio 2025
Al contrario non trovo una cosa papale esprimere posizioni sull'attualità, un papa dovrebbe parlare alle coscienze sub specie aeternitatis, hanno tutti questo vizio invece di dire la loro sui conflitti in corso, di fare i premier e gli influencer, orrido, orrido, tre volte orrido, avrei più rispetto per un papa silenzioso, che non balla tutto il giorno la furlana coi giornalisti e i corrispondenti. Ha cominciato subito da dove aveva finito quell'altro, Leone, come se toccasse a lui fare la pace in Ucraina e in Medio Oriente: si faccia questo, cessi quest'altro, praticamente un'agenzia di stampa, se riscendesse Gesù Cristo oggi lo annuncerebbero su X e lo inviterebbero in trasmissione da Lorena Bianchetti.
domenica 11 maggio 2025
"Non per questo, comunque, il tempo ha un inizio: al contrario, ogni inizio si trova nel tempo" (Il Mondo, Libro I, paragrafo 7)
E non solo. È necessario, per concepire il mondo, che si apra un primo occhio, fosse anche quello di un insetto, intermediario indispensabile della conoscenza. È necessario altresì che quel "primo presente" dell'occhio che si apre non si mostri come il primo, ma che si mostri come un qualcosa che proviene dal passato, poiché quel "primo presente" è rappresentato conformemente alla legge di causalità: la Volontà crea l'occhio che si apre, la Volontà crea anche la nozione di ciò che viene dopo un passato. Qui livelli altissimi di lirismo filosofico.
venerdì 9 maggio 2025
Mi piace l'idea schopenhaueriana che non esista alcun oggetto in sé e che l'oggetto si esaurisca tutto nella sua rappresentazione, tolta di mezzo in un sol colpo la pesantezza del mondo e la fisica ridotta a studio dei principi che regolano il funzionamento del sogno, si può contare sempre su Schopenhauer per chiudere bene la giornata.
"la conoscenza del modo di agire di un oggetto [...] lo esaurisce in quanto è oggetto, ossia in quanto è rappresentazione, poiché al di fuori di essa per la conoscenza non rimane nient’altro. [...] In questo senso, dunque il mondo intuito nello spazio e nel tempo, che si fa conoscere come pura causalità, è del tutto reale, ed è assolutamente così come si dà, e si dà per intero e senza residui"
Il Mondo, Libro I, paragrafo 5
Sono curioso di vedere come questo signore americano dai modi affabili e gentili si confronterà con il tema della secolarizzazione della fede. Non credo più che la fede sia una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti, anche perché in questi anni ho potuto ahimè constatare anche la poca intelligenza degli atei intelligenti. La fede c'è, come il bisogno di mangiare, io non ce l'ho e non sento il bisogno di venerare qualcosa, ma considerata l'attuale distruzione sistematica di ogni posizione che non sia riferita alla tecnica, voglio proprio vedere come faranno a conservare il lumicino della loro fede in mezzo a questa buriana per cui l'economia è la nuova teologia e una Big Tech è venerata più di un Cristo che predica l'amore per gli uomini.
Il nostro papa, come come gli appassionati di calcio ben sapranno, è papa Simone, papa Helenio III, ma papa Prevosto, alias Leone XIV, è un bel papa, un papa di Chicago, un papa giallorosso, un papa che assomiglia a Martin Freeman, tutte le mie richieste sono state accolte, c'è soddisfazione.
Padre Pagano ha attribuito a Prevost doti umane importanti: "Con lui si stabilisce velocemente un rapporto di fiducia reciproca e quando abbiamo viaggiato insieme ci siamo pure divertiti, è una persona che vuole conoscere, si interessa alle cose, ha molti hobby, ama guidare la macchina, lo farebbe per ore, ama gli sport, nel calcio – la rivelazione sul tifo - è un grande tifoso della Roma. L'ho sentito dopo la partita Roma-Fiorentina. Mi ha detto scherzando 'La vittoria della Roma è il primo miracolo di Francesco dopo la morte’”. Un giallorosso al Soglio di Pietro. (Il Tempo)
giovedì 8 maggio 2025
Penso che solo un'urbe decrepita e antiquata come Roma possa oggi concedere a una vecchia istituzione come il Vaticano, io credo per mero calcolo turistico, di ammorbare ancora l'aria con trepidanti emissioni di fumate nere in chiaro contrasto con le direttive Euro 7, fosse stato a Milano il conclave, riunito al cospetto dell'Ultima Cena, avrebbero annunziato al mondo l'avvenuta elezione del pontefice per mezzo di un comignolo elettrico, perché a Milan anca i cardinai i è più mudern, chi andava in Svissera a ciciarà in gran segreto par far spusar anca i pret (vedi alla voce "Gruppo di San Gallo" su Wikipedia).
martedì 6 maggio 2025
E così nonna teneva davanti a casa i gerani e le viole del pensiero, andava matta per le viole trionfanti e per i fiori che facevano più scena, e oggi mi ritrovo idealmente a chiudere quel cerchio accudendo una pianta di geranio rosso, una pansé nel suo minuscolo vaso, vari esemplari di begonie e uno di petunia, oltre alla mia celebre erba cipollina e una talea di bocche di leone, e poi l'università delle piante da vaso, una stella di Natale che vorremmo far rifiorire (o meglio, rifogliare) a dicembre. Strano, non ho mai avuto la passione per le piante, e anche al questionario del militare, per paura che si notasse troppo la mia parte femminile, avevo risposto con un secco no alla domanda "ti piacciono i fiori?", pur non riuscendo a rispondere sì a "ti piacciono le riviste di meccanica?". Le piante richiedono più pazienza e dedizione dei gatti, i quali per conto loro crescono autonomamente alimentati a bucce di caciocavallo.
sabato 3 maggio 2025
Una volta c'erano le masse, la massa dei contadini, la massa degli operai, la massa dei lavoratori, elevate a classi per diventare i giochi degli studenti di filosofia, l'operaio si sentiva un destino, i primi maggi avevano un senso, oggi le masse non esistono più, esiste una sola massa anonima e indistinta come un insieme di dati in un cloud e i primi maggi non significano più niente, con gli operai sostituiti dagli studenti fuori sede e Achille Lauro che rappresenta il proletariato. Le classi non esistono più, se le sono mangiate i cinesi, i mezzi di produzione appartengono ai comunisti che producono per il capitalismo globale. Un giorno le cose costeranno così poco che quello sarà il comunismo, con le macchine che produrranno H24 solo plusvalore.
Le mie richieste
No a papi troppo vecchi, devono durare almeno dieci anni, no a papi con nomi sconvenienti, tipo Porco o Bocchino, no a papi malati o con l'ipertensione, devono presentare il certificato medico, no a papi troppo seri, devono far ridere la gente, meglio ancora se sanno fare qualcosa, tipo i giocolieri, no a papi che non hanno la patente, il prossimo papa, per dimostrarsi ancora più vicino alla gente, guiderà da solo la papamobile, no a papi troppo grassi, vengono male in televisione, no a papi coi capelli lunghi, quelli solo in Galilea, no a papi non binari, va bene la modernità ma per ora manteniamoci sul classico, no a papi astemi o con la celiachia, non potrebbero fare l'eucaristia, tolti tutti questi no per me è un sì, decisamente un sì.
È chiaro, con l'imminente Conclave alle porte, tutte le notizie, comprese la solita ammuina venticinqueaprilesca, risultano annacquate, prive di thrilling e di tempra giornalistica, tutti gli occhi sono puntati sul comignolo, sul presunto malore di Parolin, sul cardinale che si è svuotato il frigobar. C'ho un attesa addosso che ho le scalmane, mi sembra di essere in menopausa: sarà un nuovo Francesco o un nuovo Benedetto? Qualcuno si augura un ircocervo con l'ermellino di Ratzinger e gli scarponi di Bergoglio. No africani, no scelte acrobatiche tipo il papa filippino. Esclusi Cardinal Gallo, Cardinal Mobile, Cardinal Rino per evitare facili calembours. Papa Bergoglio sepolto assieme a Junio Valerio Borghese a Santa Maria Maggiore. Papa Bergoglio, un santo, sì però adesso serve un papa più tranquillo: allora lo vedi che non andava bene a tutti? Troppo creativo. Non è escluso un papa non credente. Vogliamo una chiesa di popolo o una chiesa di élite? Vogliamo un papa stand-up, come Ricky Gervais e Louis C.K., da noi come Enrico Brignano, vogliamo papa Brignano.