A breve inizierò a pubblicare il primo episodio dell'Ulisse tradotto e glossato da me. Di seguito un estratto.
- Dio! disse tranquillo. Non è forse il mare proprio come dice Algy: una grande dolce madre? Il mare verdemoccio. Lo scrotorestringente mare. Epi oinopa ponton. Ah, Dedalus, i Greci! Devo istruirti. Devi leggerli in originale. Thalatta! Thalatta! La nostra grande e dolce madre. Vieni a vedere.
Stephen si alzò e si accostò al parapetto. Vi si appoggiò e abbassò lo sguardo sull'acqua e sul postale che si allontanava dalla bocca di porto di Kingstown.
[Algy è il poeta decadente Algernon Charles Swinburne. Si cita qui un verso, "I will go back to the great sweet mother/Mother and lover of men, the sea", dal suo poema The Triumph of Time (1866). Epi oinopa ponton, dall'Odissea, "sopra il mare colore del vino". Thalatta! Thalatta!, "Mare! Mare!", ovvero il grido di gioia quando i Diecimila Greci, mercenari assoldati da Ciro il Giovane, videro l'Euxeinos Pontos, il Mar Nero, dal Monte Theches vicino a Trebisonda dopo aver partecipato alla fallita marcia contro l'Impero persiano nell'anno 401 a.C. Si veda l'Anabasi di Senofonte]
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