Mi fa piacere per il Neanderthal, che i suoi geni siano arrivati fino a noi attraverso le fuitine "interraziali" con i Sapiens, la rivincita dei brutti, se tanto mi dà tanto dovevano avere un enorme Schwanzstuck. Inutile girarci intorno: le misure contano. La natura, lo diceva anche Schopenhauer, parla attraverso esempi concreti e usa tutte le sue astuzie per perpetuare la vita, qualsiasi vita, sia quel che sia. I greci dicevano katà métron, secondo misura, ma visto che erano socratici interpretavano tutto nel senso etico-morale della giusta misura, meglio allora le reminiscenze pagane dei dionisiaci, sopravvissute nel mito romano di Mutunus Tutunus, il dio fallico portafortuna. I padri della Chiesa, attenti moralisti, sostenevano che le spose romane erano obbligate a salire in groppa (inequitare) il "terribile fallo" di Mutuno durante i riti matrimoniali per prepararsi alla copula e vincere l'imbarazzo del sesso. Come se tutte le feminae, per il solo fatto di essere feminae, dovessero essere spaventate dalla visione del sesso, che visione retrograda e patriarcale. Ma stiamo divagando. Torniamo al Neanderthal: trovo un po' razzista che si dia dei neandertaliani ai bergamaschi, anche se si esprimono per mezzo di suoni gutturali.
ricordo una scena del film Café Express, quella della pattuglia "crucca" alla stazione, che invece era composta da neanderthaliani atalantini
RispondiEliminaIl film l'avrò visto da piccolo, non me lo ricordo più. Avevano avuto l'intuizione giusta, pare.
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Vs1UDW14zAw
Eliminaal min. 43
Ah, parlate italiano!
EliminaEh inzomma...