Che poi ai giornalisti del Tg della Calabria gli si illuminano gli occhi quando parlano di "presenza dello Stato", seguita nove volte su dieci da "territorio", che è un feticismo tutto meridionale, al nord gli preferiscono il più amministrativo "regione". Così vivamente evocato, lo Stato è presente ovunque in Calabria, ma nella forma di ufficio pubblico di collocamento per parenti, amici e amici dei parenti (e/o parenti degli amici), abitudine che poi contribuisce a far prosperare quella società incivile che la presenza dello Stato, sulla carta, dovrebbe contrastare. È un'infezione che non si cura e che anzi è percepita come salvezza e rifugio dai mali del mondo, è presente anche nel resto del paese, settentrione compreso, ma con una virulenza che varia di caso in caso. Le cariche pubbliche sono segno di distinzione sociale, un mondo gogoliano di consiglieri di collegio e di ispettori generali. E questa è la presenza dello Stato.
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