Qui nella bolla di internet è più facile pensarci perfetti uomini di sinistra, brave persone, difensori dei più deboli e delle "minoranze", la creazione di un personaggio migliore di quelli che siamo nella vita reale da spendere su internet per averne un ritorno in termini di immagine, fa bene all'autostima, solo che in un gran numero di casi è tutta autostima per un personaggio fasullo, artificiale, "virtuale". Il pensiero cosiddetto "di sinistra" si specchia troppo in questa vacuità le cui intenzioni sono buone ma i risultati non altrettanto. Un conformismo tutto automatico per i temi preconfezionati della cultura di sinistra anima una pletora di socialisti che si contano sempre in sovrannumero rispetto ai dati reali. Grandi sermoni sulla tolleranza e l'inclusione ci vengono propinati da predicatori itineranti, ma più che a noi pare che si rivolgano sempre a se stessi. Li anima un sottile razzismo per chi vive fuori dalla modernità avanzata dei centri urbani, fuori dai quali si trovano ordinati in vilette a schiera tutti gli ignoranti che votano a destra. Tutti si servono delle stesse donne delle pulizie, ma quelli di sinistra lo fanno con un'umanità tutta speciale. Ripensare i modi della loro attenzione verso i deboli sarebbe troppo faticoso, meglio affidarsi ai pacchetti di idee che si possono trovare già pensate e denocciolate per evitare di spaccarsi i denti su concetti troppo duri. La sinistra in questo modo è diventata una destra camuffata, perfettamente inserita nel mercato e nei meccanismi dello sfruttamento mondiale delle "minoranze", tanto che occorre oggi inondare la gente di spot sui detersivi bio e sul rispetto dell'ambiente per rimbambirla a puntino e sfruttarne il senso di colpa a scopi commerciali.
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