La nausea di scrivere di primo maggio il primo maggio, di venticinque aprile il venticinque aprile, di cavar ogni volta il sugo dalla ciccia esausta, i doodle di Google, le giornate mondiali del [segue stronzata mondiale a caso], i discorsi scipiti delle alte cariche dello Stato, gli accenti romaneschi ministerialeschi (ora l'inverno del nosdro sgondendo è divendado gloriosa esdade soddo quesdo sole di Yorg), l'articoletto di routine scritto uguale cambia solo l'anno (l'AI già scrive gli editoriali del Corriere, e sono già più brillanti di Severgnini). Che il lavoro intellettuale finisca per essere sostituito dagli algoritmi è la logica conseguenza di un impoverimento generale del materiale cerebrale che è stato progettato e perseguito negli anni con scientifica perseveranza.
Immagino che nelle redazioni siano già pronti, scritti dall'AI, innumerevoli "coccodrilli" in attesa delle prossime morti eccellenti. Un paio vorrei provare a farli scrivere alla mia personale AI.
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