La filosofia è considerata dai suoi detrattori come un'inesauribile fonte di panzane metafisiche, favolette equiparabili a meri voli pindarici che non hanno alcun contatto con la realtà. E veramente nel corso delle sue millenarie peregrinazioni la filosofia ha prodotto innumerevoli castelli di carta, sicché a un certo punto si è inteso gettare il bambino con l'acqua sporca e demandare il compito di fare chiarezza sul mondo a quella scienza sperimentale nata da una sua stessa costola. Ma anche la scienza sperimentale il suo concetto di esperienza lo ha tratto dalla filosofia, che precede con la sua riflessione, più o meno manifesta, il significato stesso dei fatti. Che cos'è un'esperienza? Qualcosa che accade, ma il senso di quel qualcosa e di quel accadere, qui inteso proprio nella sua pura forma e non nel suo significato storico e sociale, non viene preso in considerazione dalla scienza che si mantiene giustamente indifferente riguardo la questione in ragione dei suoi validissimi scopi.
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