La pista dei centri massaggi cinesi come mezzo di propagazione del virus è intrigante assai anche come ipotesi da ultima spiaggia visto che come tutti sanno i servizi ivi erogati non si limitano alle semplici e professionali imposizioni delle mano sulle cervicali dolenti ma approdano tacitamente al vero e proprio scambio culturale con la partecipata implicazione dei fluidi seminali, sicché questi sedicenti centri benessere si configurerebbero come una vera e propria internazionale del contagio con ramificazioni in ogni settore produttivo e una capillare presenza sul territorio che manco i circoli del PD. Se è vero dunque che sono prima gli uomini ad essere dei gran porconi nondimeno è verità che l'industrioso spirito imprenditoriale asiatico trova sempre il modo di venire incontro alle sofisticate esigenze della clientela riempendole il trogolo fino all'orlo. Dunque fake news, leggenda metropolitana? L'infettivologia brancola nel buio.
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