Non esiste la libertà in senso stretto, ontologico, esiste tuttavia un sentimento forte della libertà che riguarda tutti, anche i cosiddetti sovranisti, i quali non fanno altro che rivendicare il diritto di sentirsi liberi di rifiutare tutto l'apparato liberal-progressista dell'accoglienza, dei diritti universali, della contaminazione culturale, in un eroico tentativo di invertire il corso della storia, per salvaguardare l'identità nazionale e arrestare l'inesorabile avanzata del melting pot. Nei casi più patologici si credono degli eroi, in loro brucia un fuoco sacro alimentato dalla paura di scomparire come tipi culturali, di dissolversi come occidente e occidentali, e il guaio è che non hanno tutti i torti, perché un giorno potremmo davvero estinguerci al di là delle reali intenzioni dei cosiddetti "invasori".
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