Nietzsche dice in sostanza che l’atteggiamento fondamentale dell’uomo nei confronti della vita è stato quello di trovare un rimedio al grande spavento del divenire (inteso come l’ignoto, il terreno insicuro, l’impossibilità di previsione), così ha messo in piedi tutta una serie di grandi accorgimenti quali la teologia, la religione, la morale, la metafisica, ecc., per porre un rimedio a quella insicurezza che non lo lasciava vivere. Tuttavia col passare del tempo l’uomo si accorge che quel rimedio è stato fatalmente peggiore del male, e cioè che gli accorgimenti posti in essere per superare il grande spavento del divenire hanno finito per non lasciarlo più vivere costringendolo dentro una gabbia. Quando la vita si fa più sicura allora nasce un piacere dell’insicurezza, la quale però è prerogativa dei soli uomini “forti”, individui eccezionali e temerari che sfidano impavidamente l’ignoto, nati per trarne forza e gioia di vivere.
Nietzsche teorizzatore del precariato e dell’esistenza interinale.
(non ce la si fa più, bisognerà trovare un rimedio anche a Nietzsche).