Io, capirete, mi sono già involato sopra territori altissimi, nemmeno mi fido più dell'esistenza della materia come dimensione ontologica in sé (mica sono Cartesio, mica sono Kant), per cui la fatica che faccio a dover imbastire un discorso sopra i minimi sistemi della politica, questi piccoli insettini che si agitano per niente. Sono al pre-categoriale, mi rifaccio alla visione originariamente offerente, cioè il mondo è quel che è, nudo e crudo: mica mi fido più del riduzionismo, il cervello come materia inanimata che pensa, favoletta della buonanotte della modernità scientifica. Dice: "eh ma ci sono delle corrispondenze, se ci infili un coltellaccio nel cervello vedi come pensi bene!". E dov'è che apparirebbe la materia in tutto questo discorso? Io ci vedo più un'allucinazione ben organizzata, le leggi della "natura" come corrispondenze ricorrenti fra un'impressione e l'altra del mondo.