lunedì 3 aprile 2017

Il pessimista razionale

Combatterò anch'io questa ennesima guerra persa contro il generale atteggiamento oscurantista e antiscientifico che sempre più si sta allargando a macchia d'olio, come un'epidemia. Io sarò pure uno scettico assoluto ma penso che nel dubbio sia sempre meglio scegliere il punto di vista scientifico contro la moda delle cospirazioni e dei complotti (pessimista sì, ma razionale). Io non so dove ci condurrà questo vento di follia, ho delle brutte sensazioni (son pessimista, no?) ma tant'è, la battaglia è giusta e va combattuta (e devo dire che al momento è l'unica che mi interessi, perché la considero vitale). La possibilità di accedere a una sconfinata mole di informazioni, lungi dal migliorare l'umanità, la sta rincoglionendo, e questo perché, vecchio adagio, non è tanto importante la quantità di nozioni che si riescono ad acquisire, quanto la capacità di metterle in relazione fra loro, sicché è dalla qualità delle relazioni che emerge la qualità del pensiero, e per questo la vedo grigia (non sono uno di quei filosofoni antiscientifici alla Husserl o alla Heidegger, e neppure un'idealista propugnatore della supremazia degli studi umanistici rispetto a quelli scientifici, la vera filosofia sa trascendere la distinzione e rivolgersi al tutto).

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