La Volontà genera, la Volontà spinge a generare, la Volontà trascende i singoli individui, si pone al di fuori dell'esperienza, è cosa in sé. Costretti entro la nostra particolare Anschauung dalle strutture a priori della percezione, il mondo in sé rimane impenetrabile all'intuizione immediata ma postulabile per mezzo dell'intelletto (Kant, Platone). La Volontà si riflette nella sua interezza sconfinata nell'individuo confinato, il contrasto fra la Volontà che vuole tutto e l'ente destinato al niente genera l'inevitabile sofferenza. Gli uomini reagiscono alla sofferenza perlopiù con la fantasia, generando l'illusione di Dio e della conservazione dell'individuo oltre la morte, oppure saltellando da un piacere all'altro per non ricadere nella malinconia. Alla base di tutto la Volontà agisce come motore del mondo e delle pulsioni, l'uomo crede di essere libero di volere ma in realtà ne è schiavo. Io credo in questo? Innanzitutto o si pensa o si crede, come dice il nostro, io vedo una lettura filosofica del senso delle cose fra le più raffinate, ma per vederne la bellezza bisogna prima fare la fatica di comprendere. Non è più bella la filosofia in pillole? Arriva prima dei lunghi trattati.
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