E' il bisogno che ci incattivisce e ci rende brutti, se in un mondo ideale tutti nascessero con la camicia forse qualcuno di noi potrebbe anche scegliere di essere buono, di non mentire mai, di non tradire mai la fiducia. Ma il fatto è che in terza classe la lotta per rimanere a galla è questione di vita o di morte e quel poco mangime che riesce a depositarsi sul fondo è teatro di una lotta senza quartiere e senza esclusione di colpi. La si chiama "guerra dei poveri" e sul cadavere dei rivali qualcuno ha pure il coraggio di dire una preghierina per scariscarsi il peso dalla coscienza, chi invece preferisce risparmiarsi l'ipocrisia viene considerato cattivo due volte (pare che io sia una di quelli, mi sa che mi sono giocato il paradiso del proletariato).
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