Stanotte ci siamo alzati alle tre che tirava un gran vento e una folata ci ha portato tutta la regolite del ponteggio in casa, che ieri avevamo appena finito di tirare l'aspirapolvere. A un certo punto, patapam! Uno schianto nella notte, e poi il ponteggio allarmato. Da qualche parte, una folata ha sbattuto una finestra e poi un rumore di vetri in frantumi. Non s'è più dormito, s'è andato subito in perlustrazione per vedere se era cosa che ci apparteneva: non ci apparteneva. Mica s'è capito cosa s'è rotto, anche se proprio mentre scrivo mi sembra di sentire qualcuno che raccoglie dei cocci. È passato sopra Ponte Chiasso il maltempo, ci ha lambiti senza portare acqua, lampi muti e lontani baluginavano nella notte come raggi B alle porte di Tannhäuser. La regolite del ponteggio, come sabbia lunare, s'è posata dappertutto, ma se non altro i teloni lasciano passare l'aria in quest'estate record che ha fatto segnare picchi di temperatura che non si vedevano dal pleistocene. Ma non voglio buttarla in politica, volevo solo fare un po' di poesia.
raggi B alle porte di Tannhäuser stiamo vedendo cose che, noi umani, non avremmo potuto immaginare...
RispondiElimina"There came a wind like a bugle;
RispondiEliminaIt quivered through the grass,
And a green chill upon the heat
So ominous did pass
We barred the windows and the doors
As from an emerald ghost..."
(Emily Dickinson)
Mi ricordi Dostojeskj
RispondiEliminaGiusto il titolo
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