Per aver anche solo la speranza di capirci davvero qualcosa in tutto questo bailamme bisognerebbe guardar da molto lontano e mettere a fuoco le palle degli occhi sulle più lunghe distanze, e non farsi ipnotizzare dalla minutaglia e dal chiacchiericcio quotidiano, mentanesco e rainewsventiquattresco, che per la maggior parte è smitragliata di notiziole impacchettate per fare impressione.
Poi capitammo filati dentro un'altra trincia di film, e questa volta era solo una biffa umana, una faccia molto pallida che tenevano ferma e a cui facevano un sacco di trucche orribili. Io, tra le budella che mi si torcevano, e una terribile sete, e il planetario che mi faceva tac tac tac, sudavo un piccolopoco e mi pareva che se avessi potuto non locchiare quel pezzo di film forse non mi sarei sentito così male. Ma non potevo chiudere i fari, e anche se cercavo di muovere la palla dell'occhio in giro non uscivo dal campo visivo del film. (Arancia Meccanica, Anthony Burgess, traduzione di Floriana Bossi)
Lo si vede bene dall'enfasi posticcia che mettono nella presentazione delle notizie le maestranze di La7, costrette ad avvolgere la notizia in veli sempre più spessi di carica emotiva, uno su tutti, il povero Celata, delle fatiche, ogni volta, che gli si ingroppano gli svincoli del planetario ogni due svolte: ehmmm, aahhhh, pausa, eeeeeehm, ecc. Questa non è informazione, è vendita galline km 2 (cit.).
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