martedì 15 ottobre 2019

Torna a casa, proletariato!

Il proletario non sempre coincide con il comunista, figurarsi con il progressista, due côté completamente diversi, il proletario è il dormiente che va risvegliato, l'incolto trattenuto nel suo sopore dal complotto turbocapitalista, il progressista nasce invece più nobile nello spirito, e ha già sviluppata, innata, una sua coscienza umanista, tant'è che già a sei anni, opportunamente stimolato, ti sa dire in che sacco vanno gettati i tappi di sughero, che fra tutti i compostabili sono i più infidi in quanto sfuggenti alle categorie kantiane, come l'ornitorinco. Per giunta riscattare il proletariato è compito assai ingrato, non fai in tempo ad elevarlo di quel tanto che già aspira a comprarsi il Serie 3 con i fari a led, insomma, un tamarro con il fiocco, ma che cazzo glielo abbiamo insegnato a fare il Carlo Marx, eh? La sinistra, in tutto questo, non ci capisce più una mazza e soffre nel vedersi scippato il suo buon selvaggio dagli argomenti di destra più meschini: torna a sinistra, proletariato, torna a casa dalla mamma, non farla stare in pena, non c'è più Carlo Marx, c'è Makkox, guardi le figure.

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