"[...] anzi, poiché l'uomo del volgo vive sempre in uno stato di infelicità, esso non trova mai durevole soddisfazione e soltanto lo seduce ciò che ha sapore di novità e che non si è ancora rivelato illusorio" (Baruch Spinoza, Trattato Teologico-Politico, prefazione)
Ce lo dice Spinoza: il volgo è un babbeo che disilluso dalla caramellina che ha appena succhiato subito ne prende un'altra con la speranza sempre nuova che quella sia la caramellina migliore di tutte e immancabilmente ci ricasca. E allora che il problema non sia tanto nella caramellina quanto nella lingua? Tradotto: la lingua batte dove il dente vuole.
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