martedì 23 luglio 2013

Non avere tempo mi irrita, averne troppo mi deprime. Continuo a rifiutare incontri combinati ma poi mi sento solo. Sarei tutto da rifare ma oramai è troppo tardi. Le colleghe mi vogliono vedere fidanzato, sono come un bel soprammobile a cui devono per forza trovare il centrino, come una giacca a cui devono abbinare il pantalone, ma non funziona così. Sono diffidente, abitudinario, con orrore mi vedo assomigliare sempre più ad Adrian Monk, e non possiedo nemmeno il suo fiuto, non risolvo i casi (almeno lui eccelleva in qualcosa). Che bisogna fare con me? Lasciarmi perdere. Solo che quando mi lasciano perdere poi mi sento di nuovo solo. Naa, non c'è soluzione. Mi dicono: qual è la tua donna ideale? Preso in contropiede rispondo: una che gli vado bene così come sono. Dico, almeno in partenza, che poi, si sa, le donne ci vogliono cambiare... e l'aspetto fisico? Oh, quello oramai conta relativamente. Leopardi. Se Leopardi avesse avuto lo smartphone oggi non esisterebbe A Silvia ma un campione incontrastato di Ruzzle, un livello 100 di Restaurant Story. Son cose che fanno pensare. Lo chiamiamo Giorgio o lo chiamiamo James? Lo chiameremo Mavatafafutt, tutto attaccato.

2 commenti:

  1. Fatti prendere. E cambiare. Ne scriverai.

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  2. abituarsi a stare bene da soli, per certi versi è una fregatura. che poi si diventa diffidenti e abitudinari. o forse abitudinari lo si diventa comunque, in qualsiasi situazione ci si ritrovi.
    (calzino e cravatta. quello è l'abbinamento con la L maiuscola :P).

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