(pubblico qui un pezzo d'antan, scritto qualche giorno fa per divertimento)
Ricordo la prima volta che siamo entrati in un sexy shop, io e un mio amico sulla strada per andare a Erba, c'erano tanti falli umani in silicone, chiusi dentro delle teche come dei cervelli sospesi in formaldeide, poi vari accessori sessuali a forma di ovetto, cianfrusaglie sadomaso a iosa, manette di pelliccia rosa, frustini dall'aspetto innocuo, vari modelli di mutandine per signora dalle fogge più fantasiose, farfalle, farfalline, pescioline, tigri dai denti a sciabola, con birichine aperture strategiche sul retro e sul davanti, e poi, e qui volevo arrivare, nascosto dietro a una tendina di fortuna, come se qualcuno avesse steso a bella posta i panni per nascondere un commercio truffaldino, un fantasmagorico assortimento di VHS: donne con lattine non destinate alla mescita, discinte Sheena-Regine della Giungla montate da mitologici esseri gigantofallici con l'aspetto di Sean Connery in Zardoz, tutta un'incredibile serie di parafilie di cui, non essendo ancora stato inventato internet, ignoravamo del tutto l'esistenza, e ancora pecorine, missionarie, smorzacandele, carriole tibetane, forbici butanesi, cazzuole ungheresi, insomma, tutto il repertorio, una specie di Wunderkammer uscita dal sogno erotico di un segaiolo pelato di mezza età, una piccola Reeperbahn in miniatura, proprio lì, sulla strada per andare a Erba, tra concessionarie di automobili, centri per l'idraulica e mobilifici. Morale della favola: non comprammo niente ma ci ripromettemmo di ritornare, non ci tornammo più, anni dopo compresi finalmente a cosa servissero tutte quelle lattine (ancora oggi non ci credo e mantengo il mio scetticismo, come sull'essere come essere-con e esserci-per e sul decostruttivismo di Derrida).
del decostruttivismo di Derrida immagino ne avrai parlato col proprietario del negozio, giusto per sottolineare che la tua presenza in quel luogo aveva esclusivamente uno scopo filosocìfico-sociologico. è mancato l'acquisto di qualche "campione" per un successivo esame in vitro. che occasione di approfondimento mancata.
RispondiEliminaSì, tutt'ora rappresenta un grosso buco nella mia formazione culturale.
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