lunedì 3 febbraio 2025

Avevo un parente di mamma, a Scalea, un bisavolo o un trisavolo, il quale, appassionato di lettere, aveva imparato a leggere e a scrivere da solo o comunque era riuscito a fare un minimo di scuole. Tale era il suo entusiasmo per le lettere che aveva messo in piedi una specie di scuola per insegnare a leggere e a scrivere alla povera gente, per puro spirito filantropico, perché non riusciva a trattenere quel suo entusiasmo e desiderava trasmetterlo anche agli altri. Pare che l'autorità regia l'avesse poi diffidato dal proseguire quell'attività non ufficiale, forse temendo un'epidemia di coniugazioni errate, meglio analfabeti che sbagliare i congiuntivi. Be', ogni tanto ci penso, perché credo di avere anch'io quel germe di far le cose da me, come per esempio tradurmi da solo i libri, di insegnar filosofia anche da non laureato, per una passione, per la volontà di trasmettere anche agli altri il mio entusiasmo. Ognuno ha la sua missione, il suo demone socratico, ovvero la sua entelechia, la sua "finalità interiore".

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