Un paio di emergenze orsono, teneva banco la brexit. Doveva essere l'apocalisse, la gente per strada in pigiama, senza cibo, senz'acqua, senza medicine, una moria d'inglesi senza precedenti, rimasti senza benzina, senza camion, senza camionisti, senza frutta fresca sotto la minaccia della pellagra, e per giunta sconfitti in finale dell'europeo, a che titolo, poi, visto che se ne erano voluti andare dall'Europa? Come sempre, nessuna possibilità di capirci davvero qualcosa al di là della solita canea da tifosotti: mamma li populisti! Se ne vogliono andare, dopo tutto quello che abbiamo fatto per loro! (offesa alla mamma: da qui in avanti io non ho più un figlio). Morale della favola: completamente rimossa, morta, sepolta, sovrastata in spettacolarità prima dalla pandemia e da Putin e Zelenskyy poi. La verità è che non c'era niente di cui parlare e il caso è stato montato ad arte per crearci su un po' di indotto (c'hanno fatto dei libri, interessantissimi). No, ti sbagli, i suoi effetti si faranno sentire più avanti, come le mosse della Sacra Scuola di Hokuto. Ancora in un articolo del 2018, entro sei mesi, "l'apocalisse Brexit" avrebbe dovuto mettere in ginocchio il Regno Unito: sono ancora qui, come i non vaccinati che dovevano essere tutti morti (ipse dixit). Attendiamo speranzosi la fine dell'Inghilterra, salvo che non finiamo prima noi, sarebbe una beffa.
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