Questo greenpassi, come s'è detto, è una tigre di carta, apparentemente sembra lo scudo di Zeus ma in realtà non risolve niente, serve per lo più a fare segnalazione di virtù e a fornire all'ipocondria delle persone una facile quanto pericolosa rassicurazione sul loro stato di salute e di quella degli altri, uno stato comunque non certificabile da un pezzo di carta o da un codice QR. In più, lo abbiamo visto, è un formidabile catalizzatore di frustrazioni, uno strumento di divisione dal quale si irradia tutta una serie di storture e di ubris (hỳbris, ὕβρις), o al meno una coccardina di distinzione, una spilletta di quelle che si danno agli scouts quando fanno i bravi e accedono un fuoco o costruiscono una corda con i lacci delle scarpe. Io l'ho stampato e ne ho ricavato una plastificatura improvvisata piegandolo sui bordi e infilandolo dentro una busta perforata formato A5, che è esattamente la metà di un A4, da esibire come si faceva una volta con la carta di identità o la patente in formato cartaceo, perché sono antico e adoro il vintage.
giovedì 18 novembre 2021
Zilaohu, tigre di carta/2
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