A un certo punto si diffuse l'idea che l'uomo di scienza fosse per sua stessa natura intelligente. La scienza combatte l'ignoranza e la superstizione, gli scienziati sono individui raziocinanti, che parlano e agiscono secondo ragione. Grande totem dei tempi moderni, la ragione, lo strumento che aggiusta ogni cosa. Senonché venne il covid e con il covid vennero anche i virologi. Intelligenti, per carità, e competenti senz'ombra di dubbio ma con l'attitudine dei bambini dell'asilo. Inutile dirlo, ci sono preti più intelligenti seppure credono ancora in Dio (anche se secondo me non ci credono ma portano avanti la commedia), e viceversa ce ne sono anche di più stupidi. Se uno si vuole mettere a fare la guerra alla superstizione presupponendo l'intelligenza degli scienziati e la stupidità dei credenti finirà per mancare il bersaglio, d'altro canto le due cose, lo scienziato e la fede, nemmeno si escludono. Insomma, sarà la televisione che ingigantisce i difetti ma di tutta la parata di esperti e di primari che ancora ci accompagna in questa mirabolante avventura ci rimarrà come ricordo solo l'ego smisurato. Della scienza mi fido, la scienza è come la natura, che fa onestamente il suo mestiere, è sugli uomini di scienza che nutro ancora qualche dubbio.
sabato 5 giugno 2021
Gli uomini di scienza
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