Un dilemma mi distoglie per un attimo dal mettere lo spezzatino sul fuoco, spezzatino che sopra la linea gotica indica la carne di vitello fatta a pezzetti, mentre nel Regno delle Due Sicilie designa principalmente lo scamone (ragù) di manzo fatto intero secondo la ricetta di Donna Rosa Priore. Il mio spezzatino rappresenta una commistione fra le due scuole, quella meridionale e quella settentrionale, in quanto prevede l'aggiunta di passata di pomodoro quando non è stufato assieme alle carote e alle patate. La carne di vitello è più tenera ma ahimè il vitello è pure un grazioso animale, a mia parziale discolpa posso dire che a Pasqua ci siamo astenuti dal mangiare l'agnello, ma solo perché qui non si trova. Dunque per prima cosa si fa rosolare nell'olio un po' d'aglio (io cucino tutto con l'aglio in quanto la cipolla mi dà acidità), poi si ripassa la carne in questa specie di nettare per farla bene insaporire (se la carne è buona si leveranno dalla pentola profumini celestiali), dopodiché si aggiunge la passata e si lascia andare a fuoco lento per una mezzoretta o poco più, dipende dalla carne. Nella variante con patate e carote alla passata si sostituiscono gli ortaggi benché nulla vieti di aggiungerci un po' di sugo per dare quel tocco di colore. Ci va anche un po' d'acqua, e il sale. Se tutto va bene dovreste ritrovarvi a fine cottura con una carne tenera e saporita da consumarsi come condimento della pasta (preferibilmente rustica) o come contorno. L'Artusi non avrebbe saputo dire meglio.
domenica 11 aprile 2021
Lo spezzatino
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