Oggi festeggiamo Santo Stefano, protomartire (il primo dei martiri
cristiani), santo titolare di Santo Stefano del Cacco, il Quai des
Orfévres del Dottor Francesco “Don Ciccio” Ingravallo, comandato alla
mobile, e cioè il Maigret gaddiano, “ubiquo ai casi, onnipresente sugli
affari tenebrosi”. Posta in prossimità del Collegio Romano, tra il
Pantheon e l’Altare della Patria, la Chiesa presentava in origine un
simulacro in pietra di un cinocefalo, una testa di cane con cui era in
uso raffigurare il dio egizio Anubi, che la popolazione scambiò per un
macaco, poi storpiato in “cacco”: Santo Stefano del macaco. Santo
Stefano fu lapidato a morte per mano della tribù israelita di Saulo, che
prima di diventare San Paolo fu un noto persecutore di cristiani e fu
“tra coloro che approvarono la sua uccisione.” (Giovanni 8:1): i primi cristiani i martiri se li fabbricavano in casa.
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