domenica 21 ottobre 2018

La democrazia tranquilla

"Se vi sembra utile far convergere l'attività intellettuale e morale dell'uomo sulle necessità della vita materiale e di impiegarla nella produzione del benessere; se la ragione vi sembra più vantaggiosa per gli uomini del genio; se il vostro scopo non è quello di creare virtù eroiche, ma abitudini tranquille; se preferite i vizi ai delitti e preferite trovare un minor numero di grandi azioni, a patto di imbattervi in un numero minore di misfatti; se, invece di agire in seno a una società brillante, vi basta vivere in mezzo a una società prospera; [...] allora livellate le condizioni e costituite il governo della democrazia."

La democrazia in America, Alexis de Tocqueville

La democrazia come società piccolo-borghese. Tocqueville, si sa, scriveva pensando alla Francia della rivoluzione e dell'Ancien Régime, la democrazia in America gli doveva sembrare già tanta roba. Solo qualche appunto: l'idea che il livellamento delle condizioni porti a un impoverimento del genio, come se i geni fiorissero solo nelle società belluine (dove siamo, in un libro di Nietzsche?) e quella bella frase "se preferite i vizi ai delitti", sì, d'accordo, ma l'ipertrofia dei vizi che si incrementa nella frustrazione di un benessere da poco e comunque sempre incerto genera pure lui i suoi mostri che poi alla fine minacciano di farla scoppiare, la democrazia tranquilla, lascia stare.