Il guaio della politica è che si presenta come una congettura, bisogna avere in testa un'idea di mondo e avere fede che le proprie azioni siano le più adeguate a realizzarla. Quindi da un lato avere fiducia che il mondo che ci si prefigura sia quello giusto, dall'altro che l'azione sia adeguata al fine. Esclusa la fede nelle soluzioni violente, deprecabile per motivi extra politici, quel che rimane è una vasta prateria di opinioni che acquistano verità solo nella misura in cui sono credute, e a causa di questo o per conseguenza godono di un temporaneo riconoscimento popolare. La politica non indica la verità, chi può dire a priori quale sia la strada più giusta fra quella che avversa la globalizzazione o quella che la ritiene l'unica percorribile per il genere umano? I processi globali procedono autonomamente rispetto alle volontà degli uomini, il che non significa che sono irreversibili, ma che sempre l'uomo sottovaluta la portata dei fenomeni che innesca, che siano intenzionali o meno.